La carie dentale inizia come una lesione superficiale dello smalto, che in genere non provoca dolore. Il problema nasce quando il processo carioso si estende in profondità fino a raggiungere la dentina, uno strato più sensibile del dente. In questa fase il paziente può avvertire sensibilità o dolore lieve in presenza di cibi o bevande fredde, acide o zuccherate: si tratta della cosiddetta pulpite reversibile, che può ancora essere trattata senza compromettere la vitalità del dente.

Se la carie continua a progredire e arriva alla polpa dentale (la parte interna che contiene nervi e vasi sanguigni), il dolore diventa più intenso e spontaneo, spesso accentuato di notte o in posizione sdraiata. In questo stadio, detto pulpite irreversibile, il dente può risultare molto dolente anche con cibi caldi o alla semplice pressione masticatoria.

In queste condizioni, il trattamento non può più limitarsi a un’otturazione: spesso è necessario ricorrere a una devitalizzazione (terapia canalare) per eliminare l’infezione e salvare il dente.

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